I sintomi del disagio lavorativo
Tra le motivazioni alla base della richiesta di assistenza psicologica sempre più spesso, sia nel settore pubblico che privato, noi terapeuti intercettiamo il disagio lavorativo quale fattore scatenante del malessere.
Lo stress derivante dal lavoro, più comunemente noto come stress lavoro – correlato, è un problema comune e può causare ansia, insonnia, disturbi del comportamento alimentare, basso livello di autostima e di autoefficacia, ritiro sociale, peggioramento dei rapporti familiari, abbandono del posto di lavoro e scarsa motivazione a cercare una nuova occupazione.
Quali sono i segnali di malessere legati alla vita professionale?
- Insofferenza nell’andare al lavoro: difficoltà quotidiana a recarsi in ufficio e desiderio di cambiare.
- Risentimento verso l’organizzazione: il dipendente prova rancore e rabbia nei confronti della propria organizzazione fino ad esprimere un desiderio di rivalsa.
- Aggressività e nervosismo: espressione di tensione ed irritabilità che può manifestarsi anche al di fuori dell’ambito lavorativo.
- Sentimento di inutilità e irrilevanza: la persona vede la propria attività come vana, inutile, si percepisce come facilmente sostituibile.
- Sentimento di disconoscimento: il lavoratore non sente adeguatamente riconosciuti né le proprie capacità né il proprio lavoro.
- Lentezza nella performance: i tempi per portare a termine i compiti lavorativi si dilatano.
Benessere e clima organizzativo
Le dimensioni elencate sono tutte questioni che rientrano nella sfera del benessere organizzativo e della salute occupazionale su cui si sono concentrate numerose ricerche scientifiche.
Nel corso degli anni infatti si è arrivati a dimostrare che un’azienda sana, attenta a garantire e tutelare la sicurezza e la salute dei lavoratori, non solo accresce la motivazione e il grado di soddisfazione dei collaboratori, ma è in grado di raggiungere livelli più elevati di produttività e una riduzione del tasso di assenteismo. Secondo le ricerche un ambiente di lavoro può considerarsi sano se sussistono alcune condizioni:
- riconoscere e valorizzare le competenze dei collaboratori
- assegnare obiettivi sostenibili, espliciti e chiari garantendo coerenza tra enunciati e prassi operative
- favorire un ambiente relazionale trasparente e collaborativo
- prendere in considerazione le proposte dei collaboratori sul miglioramento dei processi organizzativi
- attenzione ai temi riguardanti l’inclusione e la diversity
- garantire equità nel trattamento retributivo e nelle opportunità di crescita
Il benessere organizzativo può essere inteso come la capacità di un’organizzazione di promuovere e mantenere il più alto grado di benessere fisico, psicologico e sociale dei lavoratori. Gli studi in questo settore dimostrano che lo stato di benessere di un’organizzazione deriva da un insieme di parametri tra i quali spicca il clima organizzativo, ovvero l’atmosfera prevalente che si vive nell’organizzazione, il livello del morale e il senso di appartenenza che si riscontrano tra i collaboratori.
Il burnout
L’attenzione al benessere organizzativo assume ancor più rilevanza se si considera che uno stato di stress lavorativo protratto nel tempo, per mesi o addirittura per anni, può generare una condizione nota come burnout che vuol dire esaurimento psico – fisico causato da un prolungato eccesso di stress lavorativo.
È una condizione che può manifestarsi quando una persona si sente sopraffatta, stremata e incapace di far fronte alle richieste professionali. Il burnout non è semplicemente una sensazione di stanchezza occasionale, è una condizione più grave che può influire negativamente sulla salute mentale e fisica di una persona. I sintomi del burnout possono includere:
- Sensazione di svuotamento emotivo, incapacità di affrontare le richieste lavorative e una perdita di interesse o motivazione.
- Sentimenti di cinismo nei confronti del lavoro o dei colleghi, distacco emotivo e una prospettiva negativa sul proprio ambiente professionale.
- Una riduzione delle prestazioni lavorative, difficoltà nel concentrarsi e nel mantenere una produttività adeguata.
Non è sempre facile notare la differenza tra lo stress lavoro – correlato e il burnout dal momento che le due condizioni si manifestano in modo molto simile. Tuttavia lo stress è una reazione temporanea che può essere gestita e affrontata se si interviene precocemente. Il burnout, invece, è una condizione che con il tempo tende a cronicizzarsi con un impatto significativo sul benessere psicofisico della persona.
Strategie per affrontare lo stress sul lavoro e prevenire il burnout
- Organizzazione del tempo: attribuisci una scala di priorità alle tue attività, stabilisci obiettivi realistici e organizza il tuo tempo in modo efficace. Una pianificazione ben strutturata può aiutare a ridurre il senso di sovraccarico.
- Pause regolari: assicurati di prendere brevi pause durante la giornata per rilassarti e ricaricare le energie. Anche una breve pausa può avere un impatto positivo sulla tua produttività e benessere.
- Gestione delle aspettative: comunica in modo aperto con il tuo datore di lavoro rispetto a ciò che ragionevolmente puoi gestire, in quale arco di tempo e concorda delle scadenze realistiche.
- Appoggio sociale: cerca il supporto di colleghi, amici o familiari. Parlarne con qualcuno può aiutarti a ottenere prospettive diverse e soluzioni possibili.
- Sviluppo delle abilità di gestione dello stress: impara tecniche di gestione dello stress, come la respirazione profonda, la meditazione o lo yoga, per aiutarti a rilassarti e a mantenere la calma.
- Bilanciamento tra vita lavorativa e privata: cerca di mantenere un equilibrio sano tra lavoro e vita privata. Dedica del tempo a hobby e attività che ti piacciono al di fuori del lavoro.
Cosa è possibile fare sin da ora
Se intercetti i primi segnali di stress lavoro – correlato può essere utile contattare uno specialista che ti aiuti ad analizzare la situazione e a pianificare le azioni necessarie per innescare un miglioramento nella qualità della tua vita personale e professionale.
Concludendo, è importante richiedere un supporto professionale qualificato se lo stress diventa eccessivo e ricorda che ogni persona è diversa dall’altra, quindi è importante trovare il percorso che funziona meglio per te.
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Articolo a cura della dott.ssa Stefania D’Ambrosio Psicologa e Psicoterapeuta
Bibliografia:
- AVALLONE F. e PAPLOMATAS A. (2005) Salute organizzativa. Psicologia del benessere nei contesti lavorativi. Raffaello Cortina Editore, Milano.
- www.inail.it Rischio stress lavoro – correlato