Il libro “La solitudine dei numeri primi” di Paolo Giordano può essere considerato un libro psicologico? Decisamente si. Lo e per diversi motivi. Questo romanzo uscito nel 2008, vincitore del premio Strega e da cui è stata tratta anche la versione cinematografica (https://m.youtube.com/watch?v=LE5puqwQ7lo ), descrive in modo molto pertinente ed accurato i profili, le strutture e i disturbi di personalità dei protagonisti, che oltretutto, possiamo seguire nel tempo attraverso  le evoluzioni, gli sviluppi, le battute d’arresto.

Alla base della storia dei due protagonisti ci sono due traumi che accompagneranno la vita di entrambi e che condizioneranno e irromperanno nelle loro scelte più  importanti ogni qualvolta che i soggetti si appresteranno a decidere che strada prendere. È come se la non sufficiente elaborazione di questo lutto, determinasse un ancoraggio al loro sintomo e al non cambiamento.

Gli spunti interessanti sono diversi dunque. Tra tutti la descrizione di quanto accade nelle persone con disturbo di personalità Borderline, piuttosto che tentare di dare un senso e significato ai tagli, ai tatuaggi, ai segni lasciati sul corpo che ci raccontano di un modo forse difficoltoso per mettere sul piano simbolico, un reale troppo ingombrante che trova nel tagliarsi, nel “cutter”, l’unica espressione possibile. E qui il richiamo alla clinica adolescenziale contemporanea è molto pertinente. Oppure della difficoltà di trovare un adatto contenitore, cioè una relazione umana che riesca ad accogliere e riformulare l’elemento traumatico. Un altro spunto di riflessione ci proviene dal disturbo nervoso alimentare: il rifiuto sistematico del cibo, la cosiddetta anoressia nervosa, ripropone un rapporto con il proprio corpo difficile e ambivalente.

La solitudine dei numeri primi riesce a darci efficaci elementi di riflessione anche su come longitudinalmente, cioè nel tempo, le persone prendano alcune strade evolutive, rispetto ad altre. Un libro da leggere e forse da rileggere, ricordando come la lettura determina per ciascuno di noi uno spazio psichico adeguato all’arricchimento e all’ approfondimento interiore. 

Pin It on Pinterest