I cambiamenti a cui sono chiamati a confrontarsi gli adolescenti non sono solo di tipo fisico, ma anche e soprattutto, di ordine psicologico e relazionale.
Uno dei compiti centrali e più complessi dell’adolescenza è il progressivo svincolo dalla famiglia, insieme alla costruzione di legami significativi con i pari e con i partner sessuali e romantici.
In questa fase sono frequenti i conflitti con i propri genitori che investono le aree di potere e autorità, indirizzandoli verso una nuova negoziazione. Tutto ciò porta inevitabilmente a dei conflitti che assumono nella media e tarda adolescenza, carattere sempre più intenso e problematico.
I genitori si trovano a gestire il non facile compito di sostenere da una parte questi movimenti di emancipazione, dall’altra di non privare l’adolescente del proprio sostegno. I genitori che si rivolgono ad uno psicologo, spesso riportano la domanda di essere supportati e indirizzati per svolgere più efficacemente il loro ruolo. Sovente assistiamo in questa fase ad un progressivo e insidioso cambiamento proprio all’interno della coppia genitoriale che può portare ad incomprensioni e rotture a volte anche molto profonde.
IL GRUPPO DEI PARI NEGLI ADOLESCENTI
Il gruppo dei pari è un altro elemento importante per la crescita dei nostri ragazzi. Esso infatti rappresenta un luogo dove si sviluppano un insieme di relazioni importanti che emotivamente vengono vissute per acquisire abilità sociali, affettive, cognitive. Inoltre il gruppo favorisce la costruzione e le manifestazioni di identità, personalità e ruolo sociale. I loro coetanei infatti, rappresentano per i nostri ragazzi il più importante oggetto di confronto sociale nella costruzione dell’identità dell’adolescente.
Ma il gruppo esercita anche una notevole influenza su comportamenti come il consumo di alcol e tabacco, oltre che l’impegno scolastico e le scelte relative al futuro, come per esempio la scelta di una scuola piuttosto che un’altra.
LA SCUOLA
La scuola è come un ponte tra la famiglia è la società. Essa rappresenta sia un luogo di apprendimento, sia un contesto dove sperimentare e valorizzare se stessi. D’altronde l’istruzione scolastica sviluppa le capacità di pensiero dell’adolescente che passa da una modalità concreta, ancorata alla realtà contingente, a una modalità cosiddetta formale con caratteristiche più astratte e ipotetico-deduttive.
Sempre in quest’ambito gli insuccessi scolastici possono essere vissuti come fallimenti, soprattutto se la famiglia attribuisce un particolare valore ai risultati dei loro figli a scuola. Dietro queste aspettative e vissuti conseguenti, si possono sviluppare dei traumi con ricadute non sempre prevedibili sull’equilibrio dell’adolescente coinvolto.
LE RELAZIONI SENTIMENTALI NEGLI ADOLESCENTI
Le relazioni sentimentali rappresentano infine un altro aspetto fondamentale dell’esperienza adolescenziale. L’inizio di relazioni sentimentali presuppone infatti una relativa accettazione dei cambiamenti corporei, del fatto che il proprio corpo possa essere oggetto di attrazione e della possibilità di vivere relazioni intime, per di più connotate sessualmente, al di fuori della famiglia di origine.
Il primo rapporto sessuale, in genere, non è però correlato tanto alla precocità dello sviluppo sessuale, quanto a fattori diversi quali il contesto culturale sociale ed economico.
L’adolescente si trova quindi ad affrontare due aspetti tipici della sua fase evolutiva:da una parte l’emulazione e le dinamiche relazionali che caratterizzano i rapporti nel gruppo dei pari, dall’altra, il legame sentimentale che può essere percepito inizialmente come qualcosa di idealizzato oppure come un puro divertimento. Intorno ai 18 anni invece, tende ad acquisire un valore personale maggiore e a essere vissuto in modo più intimo e maturo.
I COMPITI DELL ADOLESCENTE
Secondo le più accreditate teorie psicosociali dell’adolescenza che tengono conto sia della necessità degli individui, sia delle richieste della società nel delineare una serie di compiti evolutivi, sono stati proposti nove compiti che l’adolescente dovrebbe affrontare. Essi sono:
- Accettare il proprio corpo e il proprio ruolo maschile e femminile.
- Stabilire relazioni nuove e più mature con i coetanei di entrambi i sessi.
- Raggiungere l’indipendenza emotiva dai genitori e dagli altri adulti.
- Raggiungere l’indipendenza economica.
- Scoprire le proprie inclinazioni e prepararsi a una professione.
- Sviluppare nuove abilità intellettive.
- Desiderare e sviluppare un comportamento socialmente desiderabile.
- Prepararsi alla vita matrimoniale e familiare.
- Adottare un insieme di valori e un sistema etico che sia una guida per il comportamento e sviluppare un’ideologia personale.
PSICOTERAPIA CON GLI ADOLESCENTI
Quando un adolescente richiede un aiuto psicoterapeutico è perché spesso sono presenti problematiche legate all’immagine di se’ e del proprio corpo o a conflitti connessi ai compiti di sviluppo specifici di questa fase della vita.
Malgrado in genere sia la famiglia a fare la richiesta d’aiuto, vi sono casi in cui la domanda proviene direttamente proprio da lui.
La psicoterapia dell’adolescente richiede un atteggiamento sufficientemente attivo e flessibile da parte del terapeuta che dovrà fin da subito creare una buona relazione, condizione essenziale per poter lavorare insieme ed esplorare temi e questioni che incidono sull’equilibrio psicologico.
Nel Centro di Psicologia Clinica Buonarroti dedichiamo grande attenzione ai primi colloqui, poiché crediamo sia fondamentale far sentire al sicuro il ragazzo/a per concordare poi insieme, le modalità con cui intraprendere un percorso psicologico. Infatti si deve essere consapevoli che spesso è difficile “tenere” in terapia un adolescente per un tempo troppo lungo e che non è detto che una stessa frequenza di sedute sia l’optimum in tutte le fasi della psicoterapia.
Così come crediamo che il terapeuta di un paziente adolescente stabilisca un’alleanza con i genitori facendoli sentire parte della psicoterapia del figlio, al tempo stesso, deve garantire e proteggere il rapporto psicoterapeutico individuale con il giovane paziente.
Ecco perché soprattutto dove vi è presenza di aree traumatiche, diventa necessario lavorare anche sulla famiglia. Spesso infatti le modalità di interazione tra i genitori e tra genitori e figli adolescenti sono un potente fattore di mantenimento e rinforzo di schemi disfunzionali, data l’intensità delle emozioni e le scarse capacità di regolazione e controllo in questa fase evolutiva, cosa che rende ancora più difficile il loro superamento.
BIBLIOGRAFIA CONSIGLIATA
MAGGIOLINI,A., PIETROPOLLI CHARMET, G. (2004). Manuale di Psicologia dell’adolescenz. Compiti e conflitti. FrancoAngeli, Milano
BEEBE,B.,LACHMAN,F.M. (2002), Infant Research e trattamento degli adulti. Tr.it. Raffaello Cortina, Milano 2003.
FILMOGRAFIA
https://www.dailybest.it/cinema/film-adolescenza-classifica-goonies-stand-by-me/