Disturbi depressivi
Eventi di vita legati ad una perdita significativa (quale ad es., lutto, tracollo finanziario, perdite derivanti da un disastro naturale, una grave patologia medica o disabilità) possono portare l’individuo a vivere sentimenti di intensa tristezza, ruminazione sulla perdita, insonnia , scarso appetito e perdita di peso, che possono assomigliare a un episodio depressivo. Queste risposte caratterizzate da una oscillazione del tono dell’umore, sono risposte fisiologiche, “naturali” e non tutte sfociano necessariamente in una depressione permanente. Per una valutazione diagnostica precisa sono necessari approfondimenti che tengano presente altresì la storia dell’individuo e le norme culturali che esprimono il disagio nel contesto della perdita.
La caratteristica comune di tutti questi disturbi è la presenza di umore triste, vuoto o irritabile, accompagnato da modificazioni somatiche e cognitive che incidono in modo significativo sulla capacità di funzionamento dell’individuo. Le differenze tra essi consistono nella durata, nella distribuzione temporale o nella presunta causa.
I criteri diagnostici usati per individuare i diversi disturbi depressivi, utilizzano item validati e condivisi secondo quanto riportato dal Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM).
I principali disturbi depressivi trattati sono:
- Disturbo depressivo maggiore;
- Distimia (disturbo depressivo persistente);
- Disturbo disforico premestruale;
- Disturbo depressivo indotto da sostanze/farmaci.
Disturbo depressivo maggiore
Il disturbo depressivo maggiore può insorgere per la prima volta a qualsiasi età, ma la possibilità di esordio aumenta in modo netto con la pubertà. L’incidenza sembra avere il suo picco intorno ai 20 anni; tuttavia è comune un esordio in età avanzata.
Secondo Il DSM-5 (American Psychiatric Association – 2014, Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Quinta edizione, DSM-5. Ed. Raffaello Cortina, Milano), i principali criteri diagnostici per il disturbo depressivo maggiore sono:
- Umore depresso per la maggior parte del giorno, quasi tutti i giorni, come riportato dall’individuo ( per es., si sente triste, vuoto/a, disperato/a) o come osservato da altri ( per es.,appare lamentoso/a)
- Marcata diminuzione di interesse o piacere per tutte, o quasi tutte, le attività per la maggior parte del giorno, quasi tutti i giorni .
- Significativa perdita di peso, non dovuta a dieta, o aumento di peso ( per es.,un cambiamento superiore al 5% del peso corporeo in un mese) oppure diminuzione o aumento dell’appetito quasi tutti i giorni.
- Insonnia o ipersonnia quasi tutti i giorni.
- Agitazione o rallentamento psicomotori quasi tutti i giorni ( osservabili dagli altri, non semplicemente sentimenti soggettivi di essere inquieto/a o rallentato/a).
- Faticabilità o mancanza di energia quasi tutti i giorni.
- Sentimenti di autosvalutazione o di colpa eccessivi o inappropriati ( che possono essere deliranti), quasi tutti i giorni.
- Ridotta capacità di pensare o di concentrarsi, o indecisione, quasi tutti i giorni.
- Pensieri ricorrenti di morte ( non solo paura di morire), ricorrente ideazione suicidaria senza un piano specifico o un tentativo di suicidio o un piano specifico per commettere suicidio.
Distimia (disturbo depressivo persistente)
La caratteristica essenziale del disturbo depressivo persistente (distimia) è un umore depresso presente per la maggior parte del giorno, quasi tutti i giorni, per almeno 2 anni, o almeno 1 anno nei bambini e negli adolescenti. Ha spesso un esordio precoce e insidioso (per es.,nell’infanzia, nell’adolescenza o nella prima età adulta) e, per definizione, ha un decorso cronico. L’esordio precoce (cioè prima dei 21 anni) è associato a una probabilità più alta di comorbilità con disturbi di personalità e disturbi di uso di sostanze.
Quando i sintomi arrivano al livello di un episodio depressivo maggiore, essi possono successivamente tornare a un livello minore. Tuttavia i sintomi depressivi hanno molta meno probabilità di risolversi in un dato periodo di tempo nel contesto del disturbo depressivo persistente rispetto a un contesto di episodio depressivo maggiore.
Secondo Il DSM-5 (American Psychiatric Association – 2014, Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Quinta edizione, DSM-5. Ed. Raffaello Cortina, Milano), i principali criteri diagnostici per la distimia sono (Presenza, quando depresso, di due o più dei seguenti sintomi):
- Scarso appetito o iperfagia;
- Insonnia o ipersonnia;
- Scarsa energia o astenia;
- Bassa autostima;
- Difficoltà di concentrazione o nel prendere decisioni;
- Sentimenti di disperazione;
Disturbo disforico premestruale
Le caratteristiche essenziali del disturbo disforico premestruale sono l’espressione della labilità dell’umore, l’irritabilità, la disforia e sintomi d’ansia che si verificano ripetutamente durante la fase pre mestruale del ciclo e vanno incontro a remissione intorno all’insorgenza delle mestruazioni o poco dopo. Questi sintomi possono essere accompagnati da sintomi comportamentali e fisici.
Il DSM-5 (American Psychiatric Association – 2014, Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Quinta edizione, DSM-5. Ed. Raffaello Cortina, Milano), i principali criteri diagnostici per il disturbo disforico premestruale sono:
- Marcata labilità affettiva (per es., sbalzi di umore, sentirsi improvvisamente tristi o tendenti al pianto, oppure aumentata sensibilità al rifiuto);
- Marcata irritabilità o rabbia oppure aumento dei conflitti interpersonali;
- Umore marcatamente depresso, sentimenti di disperazione o pensieri autocritici;
- Ansia marcata, tensione e/o sentirsi con i nervi a fior di pelle.
Disturbo depressivo indotto da sostanze/farmaci
Le caratteristiche diagnostiche del disturbo depressivo indotto da sostanze/farmaci includono i sintomi di un disturbo depressivo, come il disturbo depressivo maggiore; tuttavia, i sintomi depressivi sono associati all’ingestione, iniezione o inalazione di una sostanza (per esempio, droga di abuso, tossina, farmaco psicotropo, altro farmaco), e i sintomi depressivi persistono oltre la durata prevista degli effetti fisiologici, dell’intossicazione o del periodo di astinenza.
Il DSM-5 (American Psychiatric Association – 2014, Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Quinta edizione, DSM-5. Ed. Raffaello Cortina, Milano), i principali criteri diagnostici per il disturbo depressivo indotto da sostanze/farmaci sono:
- Domina il quadro clinico un’alterazione dell’umore rilevante e persistente, caratterizzata da umore depresso o marcata diminuzione di interesse o piacere in tutte o quasi tutte le attività.
- Vi è evidenza che i sintomi si sono sviluppati durante o subito dopo intossicazione o astinenza da sostanza oppure dopo l’esposizione a un farmaco.
- Il disturbo causa disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti.
Come curiamo i disturbi depressivi
L’eventuale presa in carico della persona per una psicoterapia efficace, passa attraverso un’attenta valutazione delle caratteristiche personologiche e attitudinali che verrà svolta insieme allo psicologo durante i primi colloqui conoscitivi.
Anche se vi è una distinzione tra terapia espressiva e terapia supportiva, in realtà spesso la psicoterapia è un continuum tra queste due dimensioni.
La terapia espressiva viene utilizzata soprattutto per i disturbi che rientrano nell’area nevrotica e dove si riesce ad accedere a livelli più profondi della personalità. In genere nella persona è conservato l’esame di realtà e si hanno maggiori possibilità di stabilire una modalità e un clima di lavoro ottimali ( alleanza terapeutica), così come una maggiore consapevolezza della propria sofferenza.
La terapia supportiva invece viene utilizzata per aiutare e sorreggere la persona, utilizzando tecniche di sostegno, di integrazione e di ricostruzione della realtà.
L’accento qui è rivolto alle soluzioni pragmatiche, focali e immediate. L’obiettivo è la ricostruzione, riattivazione, ristrutturazione e integrazione di quelle parti della persona non più funzionali, in modo che possa svolgere le sue funzioni e re-instaurare un buon contatto con la realtà.
Come Contattarci
Per quanti fossero interessati ad approfondire le tematiche sulla depressione sulla sua terapia è possibile chiamare il numero di Telefono 375.5389280 oppure inviare una mail all’indirizzo info@centropsicologiamilano.com per prenotare un primo colloquio. È possibile inoltre consultare la pagina COME CONTATTARCI per avere ulteriori informazioni.